STUDIO DI UN'OPERA - BANG! - SCACCHIERA

I. SCELTA DI UN'OPERA

ZAHA HADID


Zaha Hadid è stata un’architetta e designer irachena, formatasi a Londra, da subito riuscirà ad essere una figura molto influente che rivoluzionerà il modo di pensare all’architettura.

Lavora da subito con il concetto di contesto, facendolo evolvere come “tessitura”, alla quale si andranno ad affiancare proprio i “layer”. L’architettura, per la Hadid non può assolutamente essere pensata a prescindere dal contesto, ma anzi deve cercare di fondersi per creare delle forme e delle ricerche che poi nell’ultimo decennio saranno molto più approfondite e studiate.

Questo suo modo di vedere l’architettura e il contesto andrà in forte contrapposizione con l’idea della città industriale e del pensiero funzionalista, che proporrà azioni razionali sul terreno, in quanto questo verrà percepito come astratto, funzionale e meccanico.

Zaha Hadid userà soprattutto la tecnica grafica e pittorica, si rifarà molto a Paul Klee, che concepisce l’idea non solo come grafica ma anche come ipotesi. I lavori di Klee sono costituiti per la maggior parte da piani che oscillano e mutano con la finalità di trovare un tessuto unico. Proprio da questo la Hadid prenderà ispirazione. Infatti, cercherà di delineare un’interpretazione del contesto originale rifacendosi proprio a Paul Klee.

Paul Klee - Strada principale e strade secondarie

La sua concezione anche pittorica aiuterà anche a lavorare su una creazione di uno spazio mentale, attraverso relazioni astratte, grafiche e concettuali.

Uno dei primi e più importanti progetti che segneranno la Hadid sarà The Peak a Hong Kong, dove affronterà il tema del contesto e del rapporto tra architettura e ambiente. Questo progetto indica come per Zaha Hadid l’edificio e il paesaggio facciano parte della stessa logica formativa, andando a costituire un insieme integrante di parti.

Zaha Hadid, come detto all’inizio si andrà a soffermare anche sul concetto di Layer cioè attraverso intrecci, combinazioni e commistioni dell’architettura, cercando di sovrapporre le più diverse funzioni in un unico contesto, andando ad assimilare tutto in uno. L’architettura proporrà una nuova naturalità.

Inoltre altro punto di forza del suo metodo progettuale è proprio quello della dinamicità, della velocità, attribuendo per la maggior parte delle volte, questi aggettivi a forme legate all’infrastruttura, che non necessariamente deve essere un’opera solo ingegneristica ma anche legata all’architettura e all’ambiente, cercando di intrecciarsi con il paesaggio e creando una nuova forma dell’architettura, il progetto chiave per questo suo punto di vista sarà sia la caserma dei pompieri Vitra (Weil am Rhein), che il padiglione espositivo Landscape Formation One. 


Stazione Vitra

 ZAHA HADID -  Landscape Formation One

Nella tavola che segue viene descritto il progetto per un padiglione espositivo sviluppato da Zaha Hadid.
 Il progetto è stato scelto per la fluidità delle forme e in quanto cerca un continuo richiamo con la natura, ponendo l'oggetto stesso come parte integrante di essa e non come geometria totalmente distaccata.
Inoltre, il Landscape formation one fa parte di una sequenza di progetti studiati per ottenere nuove spazialità fluide nell’ambito del rapporto natura-architettura, attraverso lo studio di elementi naturali come i delta dei fiumi (come nel nostro caso), foreste, montagne , deserti.





II. BANG! 

La qualità significativa del progetto è dettata proprio dall’andamento della tessitura, di conseguenza dalla fluidità che si viene a creare grazie alle sponde del Tevere e l’Aniene, che sono poi gli elementi cardine del progetto.
Inoltre il fluire delle varie tessiture, comporterà, all’interno del progetto la formazione di percorsi, che garantiranno la completa fruizione al sito.



 III. SCACCHIERA










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